Mindfulness
Meditazione, Mindfulness, Rimuginio e Ruminazione
Nei fattori principali che causano e mantengono la sofferenza mentale come in depressione e ansia, è una particolare relazione che si attiva nel confronto dei propri stati interni. Praticando la Mindfulness diventiamo consapevoli della tendenza a farci sopraffare e dominare dai pensieri. Forse per la prima volta ci rendiamo conto di essere continuamente immersi in una corrente interrotta di pensieri che sorgono indipendentemente dalla nostra volontà. Il problema non consiste nell’eliminare i pensieri che sorgono, ma piuttosto nell’apprendere a non identificarsi con essi.
Gli interventi basati sulla mindfulness e i programmi che si basano su di essa (Mindfulness Based Stress Reduction – MBSR, Mindfulness-Based Cognitive Therapy - MBCT) promuovono l’idea che “noi non siamo i nostri pensieri”. Attraverso la meditazione è possibile indebolire l’identificazione con i pensieri, attraverso un vedere più accettante, decentrato, intuitivo e immediato, grazie al quale la forza coercitiva di alcuni contenuti cognitivi ed emotivi progressivamente diminuisce fino a scomparire.
I processi di decentramento e disidentificazione con i propri pensieri della terapia cognitiva rappresentano lo scopo stesso della terapia basata sulla mindfulness. Il non-attaccamento e la non identificazione con ciò che consideriamo reale sono infatti i fondamenti degli approcci basati sulla mindfulness.
Il rimuginio e la ruminazione sono dei processi rilevanti nel mantenimento dell’ansia e della tristezza. Quando una persona è preoccupata e rimugina o rumina sui propri problemi, in realtà si allontana dalla percezione della natura delle difficoltà, anche se sembra che le stia affrontando. Ciò accade perché il rimuginare o il ruminare implicano sempre un giudizio riguardo l’esperienza.
La mindfuness agisce in modo opposto, favorendo l’atteggiamento del “lasciar essere” e del “lasciar andare” i pensieri, abilità indispensabile per la salute psico-fisica, poiché aiuta la persona a non rimanere bloccata in circoli viziosi dannosi.
Praticando l’abilità di distanziarci dai nostri pensieri, gradualmente la nostra consapevolezza si sviluppa. La pratica meditativa regolare porta alla sospensione intenzionale di ogni giudizio e valutazione di ciò che accade intorno e dentro di noi, e questo ci permette di osservare e accettare senza volerli modificare, i processi di pensiero e le nostre reazioni emotive in tutti gli ambiti dell’esperienza.
Attraverso un programma o un intervento terapeutico basato sulla mindfulness è possibile aiutare le persone a trasformare alla radice la relazione con i pensieri, emozioni e le sensazioni fisiche, che contribuiscono a mantenere circoli viziosi dannosi.
Bibliografia Manuale Clinico di Mindfulness (Didonna, 2008)
Dott. Alberto Morandi
Psicologo Psicoterapeuta – Trento
Mi sono formato come psicologo e successivamente come psicoterapeuta con orientamento cognitivo comportamentale.
Grazie a diverse esperienze lavorative, ho acquisito negli anni competenze che mi hanno permesso di offrire un servizio centrato al benessere e ai bisogni della persona. A tale scopo svolgo una formazione continua per aggiornarmi e migliorare il servizio e la qualità che offro.