Rimuginio
Ansia e Rimuginio
L’ansia è un’emozione che può essere stimolata da eventi o situazioni sconosciute che possono minacciare noi stessi o una persona cara, quando ci si sente intrappolati, in pericolo o minacciati di perdere il controllo in eventi prestazionali o sociali.
A tali eventi ci possono essere delle interpretazioni in cui si può credere di poter morire, perdere qualcosa di valore, di essere criticati o di fallire, comportarsi in modo non adeguato o di non avere il controllo.
Possono essere presenti cambiamenti nel corpo legati a tale emozione, come la mancanza di respiro, la tachicardia o la tensione muscolare.
L’ansia è un’emozione utile quando viene percepita una minaccia concreta nell’ambiente circostante, perché prepara una risposta adattiva di attacco o fuga. Tuttavia se la minaccia è un pensiero ipotetico relativo al futuro non è possibile annientarlo o fuggirgli, si può solo scegliere se occuparsene o lasciarlo in pace. Il rimuginio è un tentativo di occuparsi delle preoccupazioni future, che non permette di raggiungere uno stato di sicurezza.
Il rimuginio è uno stile di pensiero che si riferisce principalmente a preoccupazioni e incertezze orientate al futuro (Borkovec, Ray, Stober, 1998). Tale processo uno stile di pensiero astratto, ripetitivo. Si possono osservare pensieri ricorrenti, ipotetici scenari e ipotetiche soluzioni sono ripetuti senza che una decisione venga presa con un buon grado di fiducia e sicurezza.
Il rimuginio ansioso è la caratteristica principale del disturbo da ansia generalizzata (DAG; APA, 2013). Sebbene il rimuginare sulle preoccupazioni è un processo trasversale capace di trasformare una piccola vulnerabilità in una grave sofferenza psicologica. Tuttavia il rimuginare è anche un’esperienza comune nell’essere umano, ben conosciuta da coloro che non soffrono di disturbi psicologici. Il rimuginio si genera in modo simile in soggetti ansiosi e non ansiosi. La differenza tra un’esperienza normale di rimuginare e una sofferenza psicologica legata a un rimuginio ansioso si può osservare nella quantità di tempo impiegato in tale processo.
Inoltre, nel caso di un rimuginio ansioso ci sono notevoli evidenze sulle conseguenze deleterie che possono essere legate al benessere (ad es. maggiore tensione muscolare, insonnia, mal di testa, irritabilità) e legate alle prestazioni (ad es. capacità di concentrarsi o di svolgere contemporaneamente un compito mentre la mente è occupata dall’attività di rimuginare, cercare una soluzione/strategia più efficace non ottenendo risultati voluti).
Attraverso un percorso di psicoterapia è possibile conoscere le caratteristiche di questo stile di pensiero e la relazione con i propri pensieri e stati interni.
Bibliografia Rimuginio. Teoria e terapia del pensiero ripetitivo (Gabriele Caselli, Giovanni Maria Ruggiero, Sandra Sassaroli, 2017)
Dott. Alberto Morandi
Psicologo Psicoterapeuta – Trento
Mi sono formato come psicologo e successivamente come psicoterapeuta con orientamento cognitivo comportamentale.
Grazie a diverse esperienze lavorative, ho acquisito negli anni competenze che mi hanno permesso di offrire un servizio centrato al benessere e ai bisogni della persona. A tale scopo svolgo una formazione continua per aggiornarmi e migliorare il servizio e la qualità che offro.