Mindfulness

Mindfulness

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La parola mindfulness è la traduzione in inglese dalla parola pali sati, che indica consapevolezza, attenzione e ricordo. Il semplice divenire consapevoli di ciò che accade, dentro e intorno a noi, è l’inizio della liberazione dalle preoccupazioni mentali e dalle emozioni difficili da gestire. Un aspetto della mindfulness è il “ricordare”, che non si riferisce però alla memoria di eventi del passato. Si tratta, piuttosto, di ricordarsi di essere consapevoli e di prestare attenzione, il che evidenzia l’importanza, nella pratica di mindfulness, dell’intenzione. A ogni istante, rammentiamo a noi stessi “Ricorda; sii consapevole!”

La mindfulness non è qualcosa di nuovo, è parte di ciò che fa di noi degli esseri umani e, cioè, la capacità di essere pienamente coscienti e consapevoli. Purtroppo rimaniamo in tale stato solo per brevi periodi di tempo e veniamo subito assorbiti da sogni ad occhi aperti e storie personali. La capacità di sostenere la consapevolezza momento per momento, soprattutto nel mezzo della tempesta emotiva, è un’abilità particolare che è possibile apprendere. Con l’impegno nella pratica possiamo gradualmente aumentare il grado di consapevolezza nella vita, anche di fronte a sofferenze significative.

L’obiettivo della mindfulness è quello di eliminare la sofferenza inutile, coltivando una profonda comprensione del funzionamento della mente e della natura del mondo materiale. Il praticante di mindfulness lavora attivamente con i propri stati mentali, allo scopo di dimorare pacificamente nel mezzo di qualunque cosa accada.

Con la mindfulness sviluppiamo una forma di “intelligenza pratica” per gestire la mente (Bhikkhu, 2007), che ci aiuta anche a riconoscere quando, al fine di alleviare in modo efficace la sofferenza, dobbiamo coltivare altre qualità: l’esser vigili, la concentrazione, la gentilezza amorevole e l’impegno.

La mindfulness è una modalità della mente che possiamo coltivare attraverso l’esercizio con pratiche mentali intenzionali. Tutte le partiche di mindfulness comportano una qualche forma di meditazione. In occidente abbiamo idee errate sulla meditazione. Non è avere la mente vuota, a essere privi di emozioni, ritirarsi dalla vita, fuggire dal dolore o ricercare la felicità. Grazie la meditazione mindfulness è possibile l’osservare i pensieri e le emozioni, riconoscere come ci si sente e lasciare andare le difese abituali per allontanarci da situazioni di disagio. Grazie a tale pratica si aumenta la capacità di sopportare il dolore più che sfuggirlo. Ci si astiene da azioni automatiche mirate a farci stare meglio. Il risultato è che si sperimenta il dolore e le sensazioni di disagio in maniera più vivida Esplorando e accettando queste esperienze sgradevoli, aumenta la nostra capacità di sopportarle. In tale ottica è possibile scoprire che le sensazioni dolorose sono qualcosa diverso dalla sofferenza che le accompagna. Cominciamo a vedere che la sofferenza sorge quando agiamo al dolore con resistenza, protesta o evitamento, invece che con accettazione momento per momento.

*Fonte: Definizioni e origini (Siegel, Gremer e Olendzki., 2008), Manuale Clinico di Mindfulness (Didonna, 2008)

Dott. Alberto Morandi

Psicologo Psicoterapeuta – Trento

Mi sono formato come psicologo e successivamente come psicoterapeuta con orientamento cognitivo comportamentale.

Grazie a diverse esperienze lavorative, ho acquisito negli anni competenze che mi hanno permesso di offrire un servizio centrato al benessere e ai bisogni della persona. A tale scopo svolgo una formazione continua per aggiornarmi e migliorare il servizio e la qualità che offro.